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Dott.ssa Emilia Beani

Conflitti generazionali: come affrontarli con l'aiuto della mediazione


L'adolescenza, come sappiamo, è quella fascia di età che esprime il momento di massima conflittualità e di contestazione sia con l'esterno (genitori, scuola, società) sia con l'interno (accettazione di sé, dei propri cambiamenti fisici e mentali).

Teenager problems - Defiant teenage girl after a fight with her worried mother.j

L'adolescente mette in crisi quello che ha vissuto durante l'infanzia e che appreso dalla propria famiglia, attraverso l'acquisizione di regole sociali, di nuove conoscenze emotive e scoperte di vita condivise con i coetanei. Vive una situazione emotivamente esplosiva: ha bisogno di differenziarsi, inizia a cercare le proprie opinioni, sperimenta la libertà, l'amore, il sesso, la speranza professionale...E' disorientato perché non sa bene cosa vuole, ma sicuramente non gradisce i consigli dei genitori; vuole essere ascoltato per potersi capire e fare a modo suo.

L'ingresso nell'adolescenza del figlio, spesso, provoca un certo disagio nei genitori, un senso di impotenza: il bambino dolce e un po' timido di ieri si sta trasformando (improvvisamente secondo i genitori) in un ragazzo/a diverso, a volte scontroso e incomprensibile. Come può un genitore affrontare al meglio questo periodo della crescita dei figli? E' fondamentale per un genitore imparare a trasformare l'autorità in autorevolezza e sostegno perché il figlio possa assumere gradualmente il rischio della propria indipendenza e divenire a sua volta sensibile e autoprotettivo.

Favorire una crescita "sana" significa sostenerlo affinché possa capire se stesso, vivere le proprie predisposizioni in divenire. A tal fine gli strumenti del genitore non sono il consiglio, la regola o la punizione ma il dialogo, spesso purtroppo assente. Mantenere un atteggiamento accogliente e pronto ad un ascolto empatico, aiuta a prevenire disagi e a ridimensionare problemi che sembrano insormontabili.

Nonostante i continui tentativi di ribellioni, l'adolescente ha ancora bisogno che il genitore continui a svolgere la sua funzione di contenimento; in questa fase di crescita è importante che anche il comportamento dei genitori cambi, questo mutamento comporterà l'assunzione di un atteggiamento meno protettivo, evitando di sostituirsi al figlio quando esprime i suoi slanci di autonomia, osservandolo con discrezione mentre compie le sue "prove di crescita".

Questo atteggiamento permetterà ad entrambi di cambiare, il figlio sentirà la fiducia del genitore che gli trasmette la sicurezza nel potersi sperimentare e testerà il suo senso di autoefficacia, il genitore scoprirà un modo nuovo di stargli vicino, accettando che lui sta crescendo.

Che cosa vuol dire mediare un conflitto generazionale?

Avere un figlio adolescente è per un genitore come chiudere un capitolo: si deve essere in grado di progettarne un altro. Ma in che modo? E' importante imparare a dialogare nel disaccordo, tollerare i momenti di attesa in cui non collezioniamo né successi, né fallimenti. Sapere che arrabbiarsi non significa smettere di amare, comporta ogni volta ribadire l'appartenenza e l'amore incondizionato. Il conflitto può diventare un'occasione preziosa di crescita personale e di evoluzione relazionale. Imparare a scontrarsi in modo costruttivo con i nostri figli li aiuterà a diventare uomini e donne competenti, in grado di affrontare e anche di superare le sfide e la complessità del futuro che ci aspetta. Una relazione faticosa è sempre una relazione significativa.

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Dott. Luciano Rombi e Dott.ssa Emilia Beani

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